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sabato 11 giugno 2011

REFERENDUM 12-13 GIUGNO 2011

Domenica 12 e lunedì 13 giugno votate e SOPRATTUTTO portate a votare amici e parenti ai referendum.
QUATTRO SI contro il nucleare, per l'acqua pubblica e perché chiunque sia uguale di fronte alla legge.


Cambiamo l’Italia!

Marco Travaglio conosce a memoria il codice penale!

Marco Travaglio conosce a memoria il codice penale!

venerdì 10 giugno 2011

Marco Travaglio ha scritto un libro...mentre dormiva!

Marco Travaglio ha scritto un libro...mentre dormiva!

Biografia


Marco Travaglio (Torino13 ottobre 1964) è un giornalista e scrittore italiano, attualmente vicedirettore de Il Fatto Quotidiano[1].


Biografia

La collaborazione con Montanelli a Il Giornale e a La Voce

Conseguita la maturità classica al Liceo salesiano Valsalice di Torino, Travaglio si laurea in Storia Contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Torino[2], cominciando poi la propria attività come giornalista free lance in piccole testate di area cattolica, come Il nostro tempo, con il quale all'epoca collaborava anche Mario Giordano.[3]
Il nostro tempo conobbe Giovanni Arpino che, nell'ottobre del 1987, lo presentò a Indro Montanelli il quale, alla vigilia di Pasqua del 1988, lo chiamò a collaborare al Giornale. Per il quotidiano milanese lavorò come vice-corrispondente da Torino fino al 1992. Quando, nel 1994, Montanelli decise di lasciare il quotidiano che aveva fondato venti anni prima, lo seguì a La Voce con altri cinquanta redattori.
Travaglio ha poi collaborato con diversi quotidiani e periodici, fra cui SetteCuoreIl MessaggeroIl GiornoL'IndipendenteIl BorgheseLa Repubblica e L'Espresso.
La sua principale area di interesse è la cronaca giudiziaria, dalle questioni legate alla lotta alla mafia, ai fenomeni di corruzione, a partire dalla cosiddetta inchiesta Mani pulite, sviluppata sotto forma di indagini e raccolte storico-giornalistiche. Più di una volta i suoi articoli hanno suscitato le ire dei politici, senza distinzione di schieramenti.
Prima del 2001 ha pubblicato sul settimanale di destra il Borghese, in versione integrale e a puntate, le intercettazioni telefoniche fatte dalla polizia al movimento Lotta Continua (inclusi Gad LernerGiuliano Ferrara,Andrea Marcenaro e Luigi Manconi) il giorno seguente l'arresto di Adriano Sofri per l'accusa dell'omicidio Calabresi.[4]
Il 14 marzo 2001 durante un'intervista nella trasmissione di Rai 2 Satyricon, ideata e condotta da Daniele Luttazzi, presenta il suo libro L'odore dei soldi, un'inchiesta sull'origine, che il giornalista ritiene fortemente sospetta, dell'arricchimento di Silvio Berlusconi, due mesi prima delle elezioni; successivamente Silvio Berlusconi querelerà i due per diffamazione (causa che verrà persa da Berlusconi[5]) ed il programma dello showman viene rimosso dai palinsesti RAI, fatto che comportò molte polemiche, rinfocolate anche a distanza di un anno dal cosiddetto "Editto bulgaro" del 2002.
Dal 14 settembre 2006 è nel cast della trasmissione di approfondimento giornalistico di Rai Due AnnoZero, condotta da Michele Santoro, dove presenta una rubrica dal titolo Arrivano i mostri; nel 2008 ne cura la copertina.
Tra le sue ultime battaglie si ricorda una decisa opposizione alla legge di indulto del 2006 promulgata dal Parlamento, da lui considerata un indegno "colpo di spugna" a favore della parte corrotta della classe politica.[6] In una puntata della trasmissione AnnoZero di Santoro, ha anche espresso il suo parere negativo nei confronti della legge Mastella (approvata nel luglio 2007 dal Parlamento), da lui considerata una "legge bavaglio", poiché fortemente limitativa nell'utilizzo da parte dei giornalisti delle intercettazioni telefoniche. Recentemente si è anche espresso negativamente sull'ipotesi di concessione della grazia all'ex funzionario del Sisde Bruno Contrada, condannato a dieci anni per concorso esterno in associazione mafiosa. A causa di questa posizione è stato duramente contestato da Giuliano Ferrara sul "Foglio".

Marco Travaglio (2006)
L'8 settembre 2007 ha partecipato con un lungo intervento alla manifestazione V-Day organizzata da Beppe Grillo in Piazza Maggiore a Bologna. Il 25 aprile 2008 ha aderito al V2-Day, partecipando alla manifestazione in Piazza San Carlo a Torino.[7]
Il 10 maggio 2008, nel corso della trasmissione condotta da Fabio Fazio sulla terza rete televisiva della RAI, Travaglio ha parlato del neo Presidente del Senato Renato Schifani, eletto nelle liste del PdL, in riferimento a rapporti societari con persone a vario titolo collegate con attività mafiose. Da questo intervento è nato un "caso" molto discusso nei media con forti prese di posizione da entrambe le parti.[8] Per queste affermazioni Schifani ha querelato Travaglio.[9]
Dal 19 maggio 2008, conduce una trasmissione in streaming sul blog di Beppe Grillo di nome Passaparola. Le puntate di Passaparola su YouTube sono costantemente nella top 5 dei video italiani della settimana.[10]
L'8 luglio 2008 ha partecipato al No Cav Day, organizzato da Paolo Flores d'ArcaisFurio Colombo e Pancho Pardi per protesta contro le cosiddette "leggi canaglia" varate nei primi mesi del Governo Berlusconi. Oltre a lui e agli organizzatori, sul palco si sono alternati Antonio Di PietroSabina GuzzantiRita BorsellinoMoni Ovadia e, invideo conferenzaBeppe Grillo.
Il 24 febbraio 2009 viene premiato dal DJV - Associazione dei Giornalisti Tedeschi - come miglior giornalista e scrittore per la libertà di stampa.
Il 25 marzo 2010 è tra gli ospiti principali del programma Raiperunanotte,[11] ideato da Michele Santoro, realizzato da FNSI e USIGRai[12] ed andato in onda dal PalaDozzadi Bologna per aggirare la sospensione della messa in onda dei talk show politici della RAI. Il programma, oltre a totalizzare un ascolto paragonabile a quello delle puntate più seguite di AnnoZero[13], si è configurato come uno dei principali eventi nella storia del web italiano quanto a numero di accessi unici contemporanei.[14]
Il 5 maggio 2010, assieme ad Antonio Padellaro, è stato ospite alla London School of Economics and Political Science, per una conferenza dal titolo "The Status of Freedom of Information in Italy" (Lo stato di libertà dell'informazione in Italia), nella quale il tema centrale è stato, per l'appunto, la libertà di stampa in Italia.[15][16]
Nello stesso anno conduce su Current TV Passaparola, dove commenta fatti politici.


Il periodo a L'Unità

Dal 2002 al 2009 ha curato inoltre una rubrica satirica[17] su l'Unità, originariamente intitolata "Bananas", in riferimento sia al film Il dittatore dello stato libero di Bananas diWoody Allen sia alla frase del 2001 di Gianni Agnelli sulle opinioni di alcuni giornali stranieri riguardo un'eventuale vittoria elettorale di Silvio Berlusconi: "“La cosa che mi è dispiaciuta è che alcuni giornali stranieri hanno dato giudizi sul possibile Presidente del Consiglio, rivolgendosi al nostro elettorato come all'elettorato di una repubblica delle banane”".[18] Con l'avvento del governo Prodi la rubrica ha cambiato nome in "Uliwood Party" (in riferimento al film Hollywood Party e alla formazione politica di centro-sinistra dell'Ulivo). Dopo le Elezioni politiche italiane del 2008 la sua rubrica ha assunto il nome di Ora d'Aria. Nel 2007 questa rubrica ha portato il suo autore a vincere il Premio Satira di Forte dei Marmi.[19]Dall'ottobre 2008, in seguito alla riduzione di formato de l'Unità susseguente alla nomina di Concita De Gregorio come direttore dello storico quotidiano, la rubrica Ora d'Aria è presente solo il lunedì, mentre gli altri giorni della settimana Travaglio cura una rubrica in terza pagina, più breve, che ha assunto il nome Zorro, in onore del programma radiofonico di Oliviero Beha Radio Zorro. Il 29 giugno 2009 Travaglio si congeda dai suoi lettori de l'Unità preannunciando il suo passaggio al nuovo giornale, Il Fatto Quotidiano: per questa ragione la rubrica Zorro ha chiuso il 30 giugno, mentre Ora d'Aria è proseguita fino a settembre, mese in cui ha chiuso definitivamente.


Altri media

In passato ha collaborato anche con il quotidiano la Repubblica, in cui teneva una rubrica on-line dal titolo "Carta canta", uno spazio in cui sottolineava le incoerenze dei politici italiani, dei commentatori e dei suoi colleghi, attingendo dalle fonti archivistiche giornalistiche. Nell'edizione torinese de La Repubblica curava una rubrica di posta coi lettori intitolata Il Cittadino.
Inoltre scrive sul settimanale A diretto da Maria Latella e sui periodici MicroMegaGiudizio UniversaleLinusL'Espresso (dove tiene la rubrica Signornò). Tiene la videorubrica settimanale Passaparola[20] in diretta streaming sul blog di Beppe Grillo. Ha fondato e curato il blog su internet Voglio Scendere con Peter Gomez e Pino Corrias, trasformatosi poi (dicembre 2010) nell'attuale Cado in piedi, ormai passato alla gestione allargata di molti autori della casa editrice Chiarelettere.
Dal 2008, assieme a Giuseppe Carlotti, risulta tra i collaboratori della rivista La voce del ribelle diretta da Massimo Fini.


La nuova esperienza a Il Fatto Quotidiano

Marco Travaglio è promotore, co-fondatore e giornalista de "Il Fatto Quotidiano", giornale uscito in edicola il 23 settembre 2009, distribuito anche per abbonamento postale e via Web. Diretto da Antonio Padellaro, questo giornale si propone di "dare davvero le notizie" e di non basarsi su nessun aiuto da parte dello Stato. L'intenzione è quella di sopravvivere con le proprie forze, senza il ricorso a "poteri forti", che inevitabilmente finiscono per influenzare la linea editoriale degli altri quotidiani. Il titolo è un chiaro rimando alla trasmissione che Enzo Biagi condusse su Rai Uno per 814 puntate. Fra i suoi sostenitori e promotori,Il Fatto Quotidiano annovera anche personaggi come Beppe Grillo e molti giornalisti e cittadini che sentono di non trovare spazio nel panorama editoriale corrente.[21] Dal 15 ottobre 2010 è vicedirettore de "Il Fatto Quotidiano".[22]


Cinema

Dal suo libro I banchieri di Dio. Il caso Calvi (scritto nel 2001 con Giuseppe Ferrara e Mario Almerighi per Editori Riuniti) è stato tratto l'omonimo film del 2002 diretto e sceneggiato dallo stesso Giuseppe Ferrara e riconosciuto come d'interesse culturale nazionale dalla Direzione generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali italiano.[23]
Nel 2003 e nel 2005 Marco Travaglio compare nei film-documentari Citizen Berlusconi di Andrea Cairola e Susan Gray e Viva Zapatero! di Sabina Guzzanti.[24] Sempre nel 2005 collabora come consulente alla sceneggiatura del film Bye Bye Berlusconi!, di Jan Henrik Stahlberg.[25]
Nel 2006 compare nel film Shooting Silvio di Berardo Carboni, nel ruolo di un giornalista liberale, che afferma che uccidere Silvio Berlusconi non sia un rimedio al berlusconismo.[24]
Nell'ottobre 2007 registra un'intervista sul Partito Democratico e le relative elezioni primarie per il film Visto dal basso di Piergiorgio Bellocchio.[26]


Teatro

Nel 2009 e 2010 Marco Travaglio è autore e protagonista dello spettacolo teatrale Promemoria - Quindici anni di storia d'Italia, con il quale si esibisce in numerosi teatri italiani.[27][28]

[modifica]Collocazione politica


Marco Travaglio all'incontro "Ad Personam Contra Populum",Palermo21 maggio 2010.
Travaglio si definisce un liberale da sempre; o meglio, come lui stesso afferma "liberal-montanelliano".[29] Nella sua ormai celebre intervista rilasciata a Daniele Luttazzi, nella trasmissione Satyricon, ha dichiarato di essere un liberale (precisamente «un allievo di Montanelli») che ha trovato "asilo" nell'area di sinistra, ma che non si identifica in quest'area politica.
Durante la trasmissione Dodicesimo round ha dichiarato che nelle elezioni 2006 ha votato al Senato «senza turarsi il naso per la prima volta»: questo perché l'Italia dei Valori, afferma Travaglio, «mi ha fatto il regalo di candidare una persona che stimo e che mi onora della sua amicizia, Franca Rame».
Sul blog di Antonio Di Pietro, viene pubblicato il 29 marzo 2008 un articolo di Travaglio dove esprime pubblicamente il suo voto ancora a favore dell'Italia dei Valori per le elezioni politiche del 2008, aggiungendo però «in attesa di un nuovo Einaudi o un nuovo De Gasperi», confermando la sua ispirazione liberale.[30]
Sul blog Voglioscendere, il 5 giugno 2009, alla vigilia delle elezioni europee ed amministrative 2009, dichiara l'intenzione di sostenere con il voto, ancora una volta, l'Italia dei Valori, perché soddisfatto del suo modo di fare opposizione al governo Berlusconi.[31]
Il 22 marzo 2011, intervistato da Antonello Piroso nella trasmissione Niente di personale, ha ammesso di aver votato Lega Nord – anche se solo in una delle duecamere[32] – alle elezioni politiche del 1996. Il voto al partito padano è stato giustificato da Travaglio come un adempimento a una promessa che aveva fatto a sé stesso subito dopo aver lasciato il Giornale nel 1994: da quel momento avrebbe votato per chiunque avesse «buttato giù» Silvio Berlusconi.[senza fonte]


Le sue inchieste

Numerosi suoi lavori sono stati successivamente pubblicati sotto forma di libri-inchiesta: il più noto fra questi è senz'altro L'odore dei soldi (scritto con Elio Veltri e pubblicato nel 2001), in cui attraverso i vari atti processuali si affronta la questione delle origini delle fortune di Silvio Berlusconi.
Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Intervista a Marco Travaglio a Satyricon.
La presentazione del libro durante un'intervista nella trasmissione Satyricon, ideata e condotta nel 2001 da Daniele Luttazzi due mesi prima delle elezioni politiche tenutesi lo stesso anno, e il successivo allontanamento dello showman dalle reti televisive producono un lungo dibattito relativamente all'informazione, la censura e la libertà di opinione nei mass media italiani.[33]
L'intervista, inoltre, scatena dieci citazioni a giudizio intentate da vari soggetti (Silvio BerlusconiForza ItaliaMediaset i principali) nei confronti del giornalista nonché contro Daniele LuttazziCarlo Freccero ed Elio Veltri. Tutte quelle arrivate a sentenza (per ora sei) si sono risolte con un rigetto della domanda e con la condanna degli attori al pagamento delle spese processuali.[34]


Riconoscimenti internazionali per la sua attività di giornalista

L'associazione nazionale dei giornalisti tedeschi (Deutscher Journalisten-Verband) gli ha conferito il "premio per la libertà di stampa" per l'anno 2009.[35] La decisione, presa dai sette membri della giuria dell'associazione, è stata accompagnata da una dichiarazione di Michael Konken, presidente dell'associazione della stampa tedesca. Konken afferma testualmente: «Onoriamo in Marco Travaglio un collega coraggioso e attento, che si impegna contro tutti gli ostacoli per difendere la libertà di stampa in Italia». Tra i vincitori che l'hanno preceduto ci sono il giornalista serbo Miroslav Filipović e la giornalista russa Ol'ga Kitova. Filipović ha ricevuto il premio per aver scoperto e denunciato pubblicamente i crimini di guerra serbi in Kosovo, Kitova è stata premiata per la sua continua battaglia contro la corruzione in Russia.[36]
Il 17 febbraio 2010 gli viene assegnato il Premiolino,[37] il più antico[38][39] e importante[40] premio giornalistico italiano assegnato annualmente a sei giornalisti della carta stampata e della televisione come premio alla carriera e per il loro contributo nel campo della libertà di stampa.


Processi per diffamazione

Nel corso della sua carriera è stato più volte querelato o citato in giudizio per quanto da lui scritto o dichiarato, ma nessun procedimento penale si è finora concluso con una sentenza definitiva di condanna.[41] A seguito di alcune querele è stato celebrato un processo nel quale è stato assolto. In altri processi sono state pronunciate, in primo grado o in appello, sentenze di condanna. In un caso il procedimento si è concluso per remissione della querela ed in uno per prescrizione. Di seguito sono descritti alcuni dei procedimenti più significativi che lo hanno coinvolto:


Sentenze favorevoli

  • Dopo aver scritto assieme a Elio Veltri il libro L'odore dei soldi era stato citato in giudizio da Silvio Berlusconi per diffamazione; il tribunale civile ha stabilito che il libro non è diffamatorio ed ha condannato Berlusconi a pagare le spese processuali.[42]
  • In seguito all'intervista nel programma Satyricon del comico Daniele Luttazzi è stata avviata un'azione civile da parte di Mediaset contro Travaglio, la RAI e i direttori Carlo Freccero e Bibi Ballandi per diffamazione. Nel 2005 la causa è stata vinta da Travaglio mentre Mediaset è stata condannata a pagare le spese processuali.[43]
  • Nel 2005 Cesare Previti ha citato in giudizio Travaglio per una presunta diffamazione nei suoi confronti e nei confronti di Silvio Berlusconi nell'articolo comparso nella rubrica Bananas de l'Unità il 19 aprile 2005. Nel 2007 il tribunale civile di Roma ha rigettato la domanda di Previti e lo ha condannato a rifondere le spese processuali.[44]
  • Il 6 febbraio 2009 Travaglio, Lucio Caracciolo e Paolo Flores D'Arcais ottengono dal Tribunale di Roma il risarcimento dei danni per la causa per diffamazione intentatagli dall'onorevole Cesare De Piccoli, per via di un intervento di Marco Travaglio al convegno Proposte per un arcobaleno di pulizia morale, tenutosi a Roma il 14 gennaio 2006 e anche per l'articolo I sommersi ed i salvati, pubblicato su Micromega del marzo 2006, in cui si rivelava che De Piccoli sarebbe stato in possesso di conti in Svizzera, sui quali gli sarebbe stata accreditata una somma di duecento milioni di lire da parte della FIAT.[45]
  • Nel maggio 2009 la Cassazione conferma un proscioglimento sancito l'11 dicembre 2008 dal GIP di Roma, relativo ad un'indagine per presunta diffamazione ai danni di Fabrizio Del Noce, attraverso la pubblicazione di un articolo su l'Unità del 6 marzo 2007,[46][47] condannando il querelante al pagamento delle spese processuali e a 1500 euro di ammenda.[48]
  • Il 9 dicembre 2009 il gip di Roma ha disposto l'archiviazione della causa per diffamazione a mezzo stampa intentata da Cesare Geronzi contro Marco Travaglio,[49] accusato di aver «fornito un'immagine del querelante come persona responsabile di molteplici reati» travalicando «ogni limite nella corretta informazione» e ponendo in essere un pesante attacco «mediante la prospettazione di notizie in parte false e in parte maliziosamente rappresentative», nel suo intervento alla trasmissione Annozero del 1º novembre 2007, nella puntata Arrivano i mostri.[50]


Procedimenti estinti per remissione della querela


Procedimenti prescritti

  • Nel gennaio 2010 la Corte d'Appello penale di Roma lo ha condannato a 1000 euro di multa per il reato di diffamazione aggravato dall'uso del mezzo della stampa, ai danni di Cesare Previti[53]. Il reato, secondo il giudice monocratico, sarebbe stato commesso mediante l'articolo Patto scellerato tra mafia e Forza Italia pubblicato sull'Espresso il 3 ottobre 2002.[54] La sentenza d'appello riforma la condanna dell'ottobre2008 in primo grado inflitta al giornalista ad 8 mesi di reclusione e 100 euro di multa.[55] In sede civile, a causa del predetto reato, Travaglio era stato condannato in primo grado, in solido con l'allora direttore della rivista Daniela Hamaui, al pagamento di 20.000 euro a titolo di risarcimento del danno in favore della vittima del reato, Cesare Previti.[56]Il 23 febbraio 2011 la condanna per diffamazione confermata in appello per il processo Previti e passata in giudicato cade in prescrizione.[57]


Sentenze di condanna

  • Nel 2000 è stato condannato in sede civile,[58][59] dopo essere stato citato in giudizio da Cesare Previti a causa di un articolo su L'Indipendente, al risarcimento del danno quantificato in 79 milioni di lire.[60][61]
  • Il 4 giugno 2004 è stato condannato dal Tribunale di Roma in sede civile a un totale di 85.000 euro (più 31.000 euro di spese processuali) per un errore di omonimia contenuto nel libro «La Repubblica delle banane» scritto assieme a Peter Gomez e pubblicato nel 2001. In esso, a pagina 537, si descriveva «Fallica Giuseppe detto Pippo, neo deputato Forza Italia in Sicilia», «Commerciante palermitano, braccio destro di Gianfranco Miccicché... condannato dal Tribunale di Milano a 15 mesi per false fatture di Publitalia. E subito promosso deputato nel collegio di Palermo Settecannoli». L'errore era poi stato trasposto anche su L'Espresso, il Venerdì di Repubblica e La Rinascita della Sinistra, per cui la condanna in solido, oltreché la Editori Riuniti, è stata estesa anche al gruppo Editoriale L’Espresso.[62]
  • Il 5 aprile 2005 è stato condannato dal Tribunale di Roma in sede civile, assieme all'allora direttore dell'Unità Furio Colombo, al pagamento di 12.000 euro più 4.000 di spese processuali a Fedele Confalonieri(Mediaset) dopo averne associato il nome ad alcune indagini per ricettazione e riciclaggio, reati per i quali, invece, non era risultato inquisito.[63]
  • Il 20 febbraio 2008 il Tribunale di Torino in sede civile lo ha condannato a risarcire Fedele Confalonieri e Mediaset con 26.000 euro, a causa dell'articolo "Piazzale Loreto? Magari"[64] pubblicato nella rubricaUliwood Party su l'Unità il 16 luglio 2006.[65]
  • Nel giugno 2008 è stato condannato dal Tribunale di Roma in sede civile, assieme al direttore dell'Unità Antonio Padellaro e a Nuova Iniziativa Editoriale, al pagamento di 12.000 euro più 6.000 di spese processuali per aver descritto la giornalista del TG1 Susanna Petruni come personaggio servile verso il potere e parziale nei suoi resoconti politici: «La pubblicazione», si leggeva nella sentenza, «difetta del requisito della continenza espressiva e pertanto ha contenuto diffamatorio».[63]
  • Il 28 aprile 2009 è stato condannato in primo grado dal Tribunale penale di Roma per il reato di diffamazione ai danni dell'allora direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce, perpetrato mediante un articolo pubblicato suL'Unità dell'11 maggio 2007.[66][67]
  • Il 21 ottobre 2009 è stato condannato in Cassazione (Terza sezione civile, sentenza 22190) al risarcimento di 5.000 euro nei confronti del giudice Filippo Verde che era stato definito «più volte inquisito e condannato» nel libro Il manuale del perfetto inquisito, affermazioni giudicate diffamatorie dalla Corte in quanto riferite «in maniera incompleta e sostanzialmente alterata» visto il «mancato riferimento alla sentenza di prescrizione o, comunque, la mancata puntualizzazione del carattere non definitivo della sentenza di condanna, suscitando nel lettore l'idea che la condanna fosse definitiva (se non addirittura l'idea di una pluralità di condanne)».[68]
  • Il 18 giugno 2010 è stato condannato[69] dal Tribunale di Torino - VII sezione civile - a risarcire 16.000 € al Presidente del Senato Renato Schifani (che aveva chiesto un risarcimento di 1.750.000 €) per diffamazione avendo evocato la metafora del lombrico e della muffa a Che tempo che fa il 15 maggio 2008. Il Tribunale ha invece ritenuto che le richieste di chiarimenti, da parte di Travaglio, circa i rapporti di Schifani con esponenti della mafia siciliana rientrino nel diritto di cronaca, nel diritto di critica e nel diritto di satira.[70]
  • L'11 ottobre 2010 Travaglio è stato condannato per diffamazione dal Tribunale di Marsala, per aver dato del figlioccio di un boss all'assessore regionale siciliano David Costa, arrestato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e successivamente assolto in forma definitiva. Travaglio è stato condannato a pagare 15.000€[71].

Bibliografia

In circa 26 anni di attività, Marco Travaglio ha pubblicato più di 20.000 articoli e circa trenta libri[72], di seguito le principali pubblicazioni:

Travaglio autografa un libro

Travaglio presenta Bavaglio (2008)


Pubblicazioni e collaborazioni varie


Libri su Marco Travaglio


DVD


Fonte: Truceklan. (2011, giugno 9). Wikipedia, L'enciclopedia libera. Retrieved 23:00, giugno 10, 2011 from http://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Travaglio